Storie di lettere | Trabocchi, libri e rose

Storie di lettere

Parliamo di...

Ora e data
sabato 05 maggio 2012 - ore 19:00

Location
Sala Polo Culturale - VIa Occidentale - Rocca San Giovanni

Tipo di attività



Una presentazione editoriale che unisce letteratura, recitazione e ironia.
 
Saranno presenti l’editori Marco Solfanelli e l’autore Sabatino Ciocca.
Voci recitanti: Alba Bucciarelli, Sebastiano Nardone e Giancarlo Zappacosta.
 
Presentazione del libro Storie di lettere: alla scoperta di carte e carteggi più o meno celebri di Sabatino Ciocca – Edizioni Solfanelli
Pagine: 168
Prezzo: € 12,00
ISBN: 978-88-7497-734-5
 
L’invenzione ispirativa originaria di questo testo risale a radiodrammi trasmessi per Radio3, di cui Sabatino Ciocca è stato autore, programmista e regista. Da questa esperienza, raffinando l’impianto per una trasposizione in scrittura, ha tratto l’idea di un cabaret letterario nel quale trasfondere personaggi reali che, attraverso i loro scambi epistolari, rivelassero nella loro stessa grandezza le loro umane debolezze.

I protagonisti celebri, di cui sono presentati gli scambi epistolari con una trama in parte aderente a dati verosimili, in parte prodotto di una fertile fantasia deformante, sono accomunati dall’essere abruzzesi, per cui le loro tipizzazioni rappresentano le virtù, come gli eccessi e i difetti, di icone culturali dell’immaginario regionale, rilette attraverso lo specchio della rivelazione sottile della loro umanità complessa, che infrange il conformismo di miti e credenze vulgate.

La cifra letteraria è giocata su un esprit de finesse che sa sublimare caratterizzazioni storiche reali in  sviluppi verosimili, tanto verosimili da ingannare il lettore coinvolto, il quale però si accorge che si tratta di invenzione caricaturale, quando è colpito dalla corrosiva ironia con cui debolezze e ingenuità sono rivelate per una macroscopica dilatazione, che fa esplodere paradossi dentro il senso comune. Si sviluppa una carica critica ed ironica verso le inconsistenze, ingenuità, banalità, superficialità degli intellettuali di provincia che, scimmiottando la grande cultura, mostrano invece la loro risibile pochezza.

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